Il territorio

I vigneti che circondano la tenuta sorgono ad un’altezza di 400 m slm, su terreni marnoso calcarei di antiche origini marine. Durante le fasi di lavorazione dei terreni, sono stati infatti ritrovati numerosi reperti fossili di conchiglie e madrepore corallifere. Ed è proprio la marna, roccia sedimentaria clastica, costituita da una mescolanza di calcare e argilla e tipica dei versanti delle Langhe occidentali, a donare un notevole carico antocianico che si riversa nel colore intenso delle uve.

Oltre ai vitigni di Pinot Nero utilizzati per la produzione dell’Alta Langa nei 15 ettari che compongo la Tenuta si alternato vitigni di Chardonnay, Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, Riesling, Merlot e Favorita.

Ai piedi delle vigne e a fianco delle aree naturali pre-esisitenti diversi ettari sono stati impiantati a noccioleto.
La corilicoltura presso Tenuta Santa Maria del Garino era già avviata negli anni ’50, ma è stata poi abbandonata alla fine della mezzadria. Successivamente vennero impiantate negli anni’80 colture da legno come noce americano e ciliegio che finirono però in abbandono. La vocazione corilicola viene ripresa dall’enologo Claudio Rosso con l’impianto della varietà di Corylus avellanae, ovvero la Tonda Gentile delle Langhe, o Trilobata.
Dal 2022 la Famiglia Mondino amplia la coltivazione puntando sulla varietà Giffoni, particolarmente adatta alla trasformazione industriale, prestando molta cura nella scelta delle varietà degli impollinatori: Nocchione, Romana e Barcelona (nocciola fertile de Coutard)